Dichiarazione di morte
La dichiarazione di morte deve essere resa all’ufficio di stato civile del Comune in cui è avvenuto il decesso, entro 24 ore dall’evento.
Se la morte è avvenuta presso una abitazione privata, i familiari devono chiamare il medico curante o la guardia medica nei giorni festivi, per la verifica della causa di morte mediante la compilazione del modello ISTAT. Successivamente un familiare, convivente o delegato dalla famiglia (tra i delegati rientra anche l’impresa funebre), potrà recarsi presso l’ufficio di stato civile per presentare la dichiarazione di morte ai fini della registrazione dell’atto di morte.
Se il decesso è avvenuto presso ospedali, case di cura o case di riposo, le rispettive Direzioni sanitarie provvederanno alla trasmissione, all’ufficio di stato civile del Comune dove è avvenuta la morte, anche per il tramite dell’impresa funebre, dell’avviso di morte congiuntamente al modello ISTAT e dell’esito della visita necroscopica.
Nel caso in cui il decesso non sia dovuto a cause naturali ma sia determinato da altre cause (incidenti, reati, suicidi ecc.) è necessario il nulla osta della Procura della Repubblica.
Cremazione
La cremazione di ciascun cadavere deve essere autorizzata dall’ufficio di stato civile sulla base della volontà testamentaria espressa in tal senso dal defunto. In mancanza di disposizioni testamentarie, la volontà deve essere manifestata dal coniuge e, in difetto, dal parente più prossimo individuato secondo gli articoli 74 e seguenti del Codice Civile e, nel caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, da tutti gli stessi. Per coloro che, al momento del decesso risultino iscritti ad associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati, è sufficiente la presentazione di una dichiarazione, sottoscritta dall’associato e convalidata dal presidente dell’associazione stessa, dalla quale risulti chiaramente la volontà di essere cremato.